A due passi da Villa Lekythos
Farm Cultural Park
Favara è nota nel mondo per i sette cortili di Farm Cultural Park: dinamico centro culturale e turistico diffuso che propone mostre ed esposizioni nelle più diverse espressioni dell’arte contemporanea, architettura e design.
Entrare a Farm Cultural Park significa visitare la sesta meta al mondo d’arte contemporanea ed entrare in uno spazio rivolto al futuro in cui artisti, esperti, gente comune, bambini condividono ogni giorno nuovi orizzonti.
Fondata il 25 giugno 2010 da Andrea Bartoli e Florinda Saieva, in pochi anni, FARM ha attivato un processo “rigenerativo” non solo urbano ma anche e soprattutto socio-culturale.
Non è un caso che oggi Favara sia un centro molto attivo e fiorente che stimola l’innovazione progettuale, culturale e turistica.
Dentro quella che fu una Kasbah non troverete solo arte ma anche cibi e sapori diversi: “Basta” propone deliziosi piatti di pasta, insalate e tanti snack, mentre altri locali all’interno offrono il meglio dello street food siciliano, della pizza e dei dolci tipici.
Attorno ai sette cortili vi è un mondo tutto da scoprire: sulla centrale Piazza Cavour, ricca di locali alla moda e caffè, si affacciano alcuni palazzi d’800 fra cui quello della Biblioteca-Museo Barone Mendola, la barocca Chiesa del Rosario con i suoi sfarzosi stucchi e il Castello medievale edificato intorno al 1275 da Federico II Chiaramonte. Attrazioni straordinarie capaci in pochi metri di consentire al visitatore di farsi una passeggiata tra secoli di storia, cultura e bellezza.
Poco distante da Piazza Cavour troverete Palazzo Càfisi che ospita mostre ed eventi, la Chiesa Madre e la Chiesa del Carmine: d’impianto seicentesco, la prima, con la sua imponente cupola, e rinascimentale, la seconda, anche se ambedue rimaneggiate nei secoli.
Sempre a pochi passi dalla Piazza una tappa imperdibile con il gusto è Marzipan Museo della Mandorla Siciliana: una recente istituzione nata per valorizzare e le proprietà agroalimentari della mandorla, la conoscenza delle varie cultivar autoctone di Mandorlo, nonché diffondere la tradizione dolciaria di Favara legata alla lavorazione della mandorla e del pistacchio di cui “L’Agnello Pasquale” rappresenta la sua più antica e amata sintesi.
Parco Archeologico di Agrigento
A pochi chilometri da Villa Lekythos troviamo uno dei siti archeologici più estesi, rappresentativi e meglio conservati della civiltà greca classica, inserito nel 1998 dall’UNESCO nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
L’area archeologica corrisponde ai resti dell’antica Akragas, nucleo originario della moderna Agrigento: su un crinale roccioso, che delimita a sud l’altopiano su cui sorgeva l’abitato classico, emergono gli imponenti resti dei templi dorici dedicati alle divinità elleniche, Hera (Giunone) Lacinia, Concordia, Eracle (Ercole), Zeus (Giove) Olimpico, Castore e Polluce (Dioscuri) e Hephaistos (Vulcano).
All’interno dell’area troviamo sia il museo archeologico regionale Pietro Griffo, che ospita ben 5688 reperti che illustrano la storia del territorio dalla preistoria fino alla fine dell’età greco-romana, che il Il Giardino della Kolymbethra un raro gioiello archeologico e agricolo, un luogo straordinario che racchiude i colori, i sapori e i profumi della terra di Sicilia e racconta, con i suoi reperti e i suoi ipogei, scavati 2500 anni fa, la storia dell’antica Akragas.
Città di Agrigento
La città di Agrigento, adagiata su un colle panoramico che si apre al mare, racchiude nel suo centro storico tante cose da vedere. Camminare attraverso le strade, tra i vicoli, tra cortili e piazze, è scoprire pezzi di storia. Ogni angolo rimanda a complesse vicende storiche che si sono succedute nei secoli tra invasori arabi, normanni, angioini ed aragonesi. Il visitatore scoprirà un ricco patrimonio di opere artistiche racchiuso nei suoi Musei e Biblioteche, così come nei molteplici edifici religiosi tra i quali primeggiano, il Monastero di Santo Spirito, la chiesa medievale di Santa Maria dei Greci, la maestosa Cattedrale di San Gerlando ed infine il Palazzo Vescovile che vanta diversi capolavori custoditi nell’annesso Museo Diocesano. Per visitare il centro cittadino consigliamo di seguire un itinerario che consente di conoscere ampiamente il cuore della città. Si tratta di un percorso non particolarmente lungo pertanto suggeriamo di posteggiare il vostro mezzo e muoversi comodamente a piedi partendo da Piazza Marconi con la stazione ferroviaria. Frontalmente si allunga il Viale della Vittoria, un vero e proprio terrazzo panoramico da cui è possibile ammirare l’intera Valle con i Templi incastonati sullo sfondo azzurro del Mediterraneo. Guardando verso occidente è possibile intravedere la casa di Pirandello e più oltre Porto Empedocle. Risalendo verso piazzale Aldo Moro incontriamo il santuario di San Calogero (XVI sec.), il santo nero compatrono della città insieme a San Gerlando. Attraversata la zona alberata si raggiunge Porta di Ponte da dove ha inizio la via Atenea, il salotto della città.
Riserva naturale di Punta Bianca
Scenari di mare, sole e natura dominati da castelli con viste mozzafiato. Ecco il tratto orientale della costa di Agrigento, il lato Sud della Sicilia. Dopo aver esplorato il mare della costa ovest, adesso è la volta della “east coast” di Agrigento. Questa parte del litorale agrigentino, ricco di calette e superbe scogliere a picco sul mare, offre agli appassionati del mare uno dei percorsi più suggestivi. Lungo la costa, da Punta Bianca a Licata, vi aspettano non solo splendide località di mare ma anche affascinanti fortezze, luoghi d’arte e centri storici da non perdere: un itinerario tra lo stile Barocco e il Liberty. Il punto di partenza di questo secondo itinerario sulla costa è il mare di Agrigento, San Leone: antico emporio marittimo in età greca, oggi località balneare con un porticciolo turistico da cui partono le escursioni in barca verso la Scala dei Turchi, a ovest, e verso Punta Bianca a est. Le spiagge più belle del litorale Agrigento est: da Punta Bianca a Rocca San Nicola passando per Naro, Palma di Montechiaro e Licata. Spostandoci verso est da San leone sulla litoranea incontriamo tra le spiagge più facilmente raggiungibili quella di Cannatello, che si estende ai confini della foce di Fiume Naro. Continuando sulla litoranea verso Palma di Montechiaro, incontriamo la spiaggia di Zingarello, il cui litorale si estende sino a Punta Bianca. Punta Bianca è la perla nascosta del litorale agrigentino: un candido sperone roccioso di marna bianca, come la Scala dei Turchi, che sovrasta un mare turchese. Non è facile da raggiungere ma è un luogo da non perdere: l’incantevole bellezza selvaggia di Punta Bianca e le sue acque pure e cristalline vi conquisterà gli occhi e il cuore ripagandovi della strada impervia fatta. Se siete a San leone, per raggiungerla bisogna proseguire dal Viale delle Dune verso via Lago Pergusa (SP 71). Se invece siete ad Agrigento città, superate la Valle dei Templi e prendere la SS 115: attraversato il Villaggio Mosè proseguite lungo la statale in direzione Licata. Poco dopo l’uscita per Naro sarà possibile trovare l’indicazione per Punta Bianca. Non mancate di visitare il centro storico di Naro, cuore del Barocco agrigentino, dove il Castello medievale, oggi adibito a spazio espositivo, da secoli domina la città e le sue chiese dalla prorompente eleganza barocca. Superando Naro, proseguendo sulla SS 115, giungerete allo svincolo che porta al litorale di Palma di Montechiaro. Lo scenario naturale di litorali sabbiosi alternati a scogliere delineano qui un paesaggio davvero suggestivo. Non fa eccezione Marina di Palma, dove troverete una spiaggia affiancata da un piccolo porticciolo, da un lato, e dall’altro i resti della Torre San Carlo, una imponente torre d’avvistamento del ‘500. Prima di scendere giù verso questa spiaggia, una stradina lungo il fianco della collina conduce al Castello di Montechiaro: un magnifico maniero che domina la costa appartenuto alla nobile famiglia dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa autore del celebre romanzo Il Gattopardo. Non mancate di visitare il centro storico di Palma di Montechiaro: il Palazzo Ducale, il Monastero delle Benedettine e la sontuosa Cattedrale barocca -strepitoso scenario della sfilata 2019 di Dolce e Gabbana in Sicilia – sono i luoghi e gli ambienti che ispirarono le pagine più significative del suo romanzo. Lasciata Palma di Montechiaro, percorrendo sempre la SS 115, si arriva a Licata, prestigiosa cittadina ricca di storia e numerose attrazioni monumentali e archeologiche. Licata agli appassionati del mare offre chilometri di costa di mare pulito, bellezze paesaggistiche e scenari mozzafiato. La costa dominata dal seicentesco Castello Sant’Angelo è caratterizzata dall’alternanza fra ampie spiagge sabbiose e alte scogliere, insenature e promontori. Tra le varie belle località di mare nei pressi di Licata spiccano le spiagge di Rocca San Nicola, Cala Paradiso e Cala del Re: autentiche gemme di sabbia dorata lambite da un mare limpidissimo e inserite in un contesto paesaggistico dal fascino irresistibile. Il nostro itinerario non può concludersi senza suggerirvi di fare una passeggiata nel centro storico di Licata dove tra musei, chiese barocche ed edifici in stile liberty vivrete la suggestione di camminare fra secoli di storia e bellezza.
Scala dei Turchi
A pochi chilometri da Villa Lekythos troviamo uno splendido gioiello bianco abbagliante che fa da cornice all’azzurro limpido del mare è la Scala dei Turchi, candidata a diventare sito Patrimonio Unesco. Descrivere la vista non è trasmissibile in pieno, bisogna viverla immergendosi con tutti i cinque sensi nella magia di questa incredibile scogliera di marna bianca. E’ un luogo affascinante, dove secoli di pioggia e vento hanno scavato una gradinata naturale e il cui colore bianco è reso più abbagliante dalla luce del sole. La Scala dei Turchi non è solo natura ma è anche luogo evocato nella leggenda locale: si narra che i corsari saraceni (per i siciliani i “Turchi” è una connotazione negativa che indica tutte quelle popolazioni che un tempo erano dedite alla pirateria), ormeggiate le navi nelle acque calme, limpide e protette dalla Scala, si arrampicarono su quei “gradini” naturali raggiungendo la cima della scogliera e razziarono così i villaggi attorno, compreso il paese di Realmonte. L’esuberanza di questo luogo è data anche dall’insieme costituito dalle sue spiagge che si allungano ai fianchi, da Giallonardo a Pergole, Pietre Cadute, Lido Rossello, fino a Punta Grande, al confine con il territorio di Porto Empedocle. Per raggiungere la Scala dei Turchi dal sito archeologico della Valle dei Templi o dalla città di Agrigento occorre seguire la SS115 in direzione Porto Empedocle, poi via Nereo lungo la costa in direzione Zona Lidi per 2,4 km fino ai cartelli che segnalano Parcheggi o belvedere. Venendo da Trapani, Erice e Selinunte seguire la SS115 fino a Realmonte e poi seguire l’indicazione Scala dei Turchi.
Teatro di Andromeda
Il Teatro di Andromeda sorge in Sicilia tra i Monti Sicani di Agrigento, un teatro in pietra dal fascino unico, opera sublime da scoprire e visitare.
Siamo tra i verdissimi promontori di Santo Stefano Quisquina a circa 1000 metri d’altezza in uno spazio d’immensa bellezza: il Teatro di Andromeda. Un palcoscenico in cui il cielo e la terra si tengono per mano e in alcuni momenti si fondono in un mistico abbraccio. L’Equinozio di Primavera è uno di questi, quando il giorno e la notte raggiungono pari durata nel mese di Marzo.
Tutte le società del mondo celebravano l’arrivo della Primavera come una resurrezione della luce dopo il buio invernale.
Quest’anno, in questo magico palco il 23 Marzo verranno celebrate le nozze mistiche fra il Cielo e la Terra con un rituale di rinnovamento ricco di simbologie.
Come ogni anno anche nel 2019 dopo la festa di primavera, ci sono altri due straordinari eventi al Teatro di Andromeda cui potrete partecipare su prenotazione: il 21 Giugno Solstizio d’Estate e il 21 Dicembre Solstizio d’Inverno.
I due solstizi segnano rispettivamente il giorno più lungo e il giorno più corto dell’anno. Anche i festeggiamenti del solstizio rientrano fra le più antiche celebrazioni dell’umanità. Riti lontani nel tempo ma ancora presenti nel Teatro di Andromeda. Il 21 Giugno alle 19,45 arriva il momento più atteso del Solstizio d’Estate. Ci si raduna davanti alla Maschera della Parola per assistere al prodigio del sole che scivolando dietro il volto cavo di questa scultura scandisce parole di luce. Un evento che lascia in ciascuno il
segno ineffabile e indelebile della meraviglia.
Nel Solstizio d’Inverno il 21 Dicembre è l’oscurità invece a prevalere: è il giorno più
corto e la notte più lunga dell’anno. La natura raggiunge il sonno più profondo, per cui si celebra il tempo del riposo assoluto, della sospensione dell’agire e della riflessione. Dopo tre giorni, infatti, alla vigilia di Natale le giornate iniziano ad allungarsi. Sotto la terra
i semi iniziano a fremere e quando arriva l’equinozio di primavera hanno cumulato l’energia necessaria per rompere il guscio, attraversare la dura terra e venire alla luce sotto nuova forma. Metafora del ciclo vitale che tutto connette, cultura e natura, spirito
e materia, macrocosmo e microcosmo.
Questo microcosmo è la Fattoria dell’Arte “Rocca Reina”, luogo che non è solo teatro, ma anche laboratorio d’arte, museo, nonché ovile, orto biologico, masseria didattica. Siamo a casa di Lorenzo Reina, nel mondo plasmato dal suo talento e dal suo ingegno.
Pastore per eredità, scultore per vocazione, architetto per caso, Lorenzo ha costruito in quasi trent’anni di silenzioso e appassionato lavoro una meraviglia dei nostri giorni.
Il teatro di Andromeda è visitabile solo su prenotazione e si raggiunge arrivando nei
pressi di Santo Stefano Quisquina e imboccando il bivio per Castronovo di Sicilia.
Riserva naturale di Torre Salsa
Gestita dal WWF la Riserva Naturale di Torre Salsa è un autentico eden incastonato nel litorale agrigentino: un ambiente incontaminato che ospita un’incredibile varietà di flora e fauna. Sei chilometri di costa, tra Siculiana Marina ed Eraclea Minoa, offrono ai visitatori uno scenario mozzafiato: superbe pareti rocciose si alternano a dune e a lunghe spiagge lambite da un mare cristallino. Sopra le colline gessose e le falesie cresce un’odorosa macchia mediterranea, mentre l’aria pura è attraversata dal volo di Gabbiani Reali, di rapaci come il Falco Pellegrino e il Gheppio ed altri uccelli che qui nidificano o sostano. Il sistema costiero dunale costituisce un ambiente assai particolare, una vera e propria cerniera fra il mare e la terra. Sulle dune prospera una particolare vegetazione che stabilizza la massa sabbiosa e la orna con fiori come il candido e profumato Giglio Marino noto anche come Pancrazio. Fra queste dune di sabbia dorata, nelle notti d’estate giunge la Tartaruga marina “Caretta Caretta” che trova qui un habitat ideale per deporre le uova. A ridosso delle dune crescono diverse piante di tipo mediterraneo quali il Lentisco, la Palma Nana, il Rosmarino, il Timo selvatico, le Tamerici, le Euforbie e il non comune Ginepro Fenicio. Le acque terse che bagnano la Riserva brulicano di molti pesci, anche rari come il Sarago Faraone che nuota tra le Posidonie accanto ad altre specie altrove scomparse. Non di rado anche lo Steno, un cetaceo cugino del delfino che ama compiere le sue evoluzioni al largo di queste limpide acque. Proseguendo verso l’interno, in alcune particolari zone, l’ecosistema dunale cede il passo a quello palustre a causa del ristagno di acque in parte dolci, per la presenza di alcuni torrenti, ma prevalentemente salmastre. In queste aree umide si trovano vari acquitrini di cui il più grande è il Lago Pantano. Qui nidificano le Gallinelle d’Acqua, i Tuffetti, le Folaghe e stazionano i variopinti Gruccioni. Non è difficile incontrare le rare tartarughe palustri siciliane, le Emys Trinacris, che amano scaldarsi al sole sopra qualche sasso lungo la riva. Il nome “Torre Salsa” deriva da una torre d’avvistamento del ‘500 di cui restano i ruderi sulla cima d’un promontorio. Questo eden regala grandi emozioni non solo nel periodo estivo ma anche in primavera e autunno.